venerdì 12 agosto 2011

Alimentazione Geco Ciliatus



Alimentazione:





Il ciliatus, come tutti i gechi, è principalmente carnivoro, e si nutre in prevalenza di insetti; oltre che da essi, parte integrante della sua dieta è costituita anche da frutta.
Esistono oggi mangimi specifici liofilizzati da miscelare con acqua creati appositamente tenendo conto delle esigenze alimentari del ciliatus, che da soli potrebbero costituire la normale dieta del geco; personalmente li utilizzo ma non come sostitutivo di insetti o frutta, piuttosto come “integratori”, sebbene numerosi allevatori usino con successo questi preparati come unico alimento.
Per l’apporto di insetti nell’alimentazione si utilizzano prede vive quali grilli, blatte, camole e tarme della farina; nella bella stagione insetti selvatici come cavallette prelevate in zone non contaminate, costituiscono una valida variazione ai soliti insetti da pasto.
Il metodo più facile ed usato per somministrare la frutta consiste nell’utilizzo di omogeneizzati alla frutta; dalla mia osservazione pare che i più apprezzati siano omogeneizzati ai frutti tropicali o a base di mela e banana.
Aggiungo alcuni ingredienti all’omogeneizzato e preparo un composto secondo questa ricetta:
- una confezione di omogeneizzato ai frutti tropicali (o alla mela e banana);
- un cucchiaino da caffè di Ca + Vitamina D3 (esistono varie ditte che producono questo integratore; al momento utilizzo il “Repcal”)
- un cucchiaino da caffè di mangime specifico in polvere della “T-Rex” (ne esiste un altro che ancora non ho provato, il “Clark’s diet”, che a differenza del primo non è però sufficiente a sostituire la normale alimentazione del ciliatus)
Mescolo per prima cosa il Ca + Vitamina D3 con il mangime “T-Rex” in un contenitore, poi verso l’omogeneizzato e amalgamo il tutto. Ovviamente se non si hanno molti esemplari la quantità di composto prodotto con queste dosaggi sarà superiore alle necessità; per conservare l’avanzo basta surgelarlo in quei contenitori che si utilizzano per fare i cubetti di ghiaccio: così facendo al momento del bisogno sarà sufficiente scongelare la quantità necessaria di prodotto a seconda delle esigenze, evitando così sprechi e velocizzando le operazioni di preparazione dei pasti.
Devo aggiungere che gechi abituati solo a mangiare omogeneizzato puro senza l’aggiunta del mangime in polvere non accettano subito il prodotto a base di omogeneizzato “corretto” secondo la ricetta: è dunque necessario aggiungere il mangime liofilizzato dapprima in quantità ridotte aumentando gradualmente la concentrazione dello stesso nel preparato ad ogni somministrazione.
Alcuni allevatori eliminano totalmente l’uso di prede vive aggiungendo omogeneizzato di pollo all’ omogeneizzato alla frutta; credo comunque che il metodo migliore rimanga quello di somministrare insetti vivi.
Per servire il composto si possono utilizzare contenitori bassi e larghi come i piattini per le tazze da caffè oppure tappi di bottiglia o simili; io utilizzo i coperchi che vengono applicati sui bicchieri delle bevande nei fast food: hanno un costo irrisorio all’ingrosso e dopo l’utilizzo vengono buttati evitando di dover lavare di volta in volta ciotole o contenitori vari.
Da Marzo a Ottobre somministro i pasti di sera a giorni alterni secondo questo schema:
- Primo giorno: preparato a base di omogeneizzato
- Secondo giorno: preparato a base di omogeneizzato
- Terzo giorno: insetti
Alcuni allevatori forniscono invece prede vive due volte alla settimana e omogeneizzato una sola volta; ci tengo a precisare che la quota proteica della razione è fondamentale per il corretto mantenimento del ciliatus, e che è quindi sbagliato pensare di poterlo alimentare solo con omogeneizzato.
A Novembre, mese in cui comincia il periodo di bruma, inizio a ridurre gradualmente la quantità di cibo offerto e le somministrazioni dei pasti passano da 3 a 2 volte per settimana; ricomincio poi a ripristinare la normale quantità di cibo servita in Febbraio, mese in cui il periodo di letargia generalmente termina.
Ovviamente oltre all’alimentazione è necessario fornire al ciliatus anche acqua; si può utilizzare allo scopo una ciotola che la contenga, anche se raramente i gechi bevono direttamente dal contenitore: il ciliatus si abbevera praticamente sempre leccando le gocce che si formano nel terrario a seguito della nebulizzazione giornaliera; per questo motivo ho smesso di utilizzare ciotole contenenti acqua.
Integratori e Somministrazione: ne esistono in commercio di vari tipi e di varie marche; premetto subito che sconsiglio l’uso di prodotti poli-vitaminici in condizioni di normale salute dei ciliatus, poiché essi assimilano vitamine a sufficienza dall’omogeneizzato somministrato nell’alimentazione.
Importanza fondamentale ha invece l’integrazione di Calcio e Vitamina D3 per i motivi precedentemente citati; esistono anche in questo caso prodotti specifici per rettili che contengono unicamente una miscela di Ca e Vitamina D3 che necessariamente vanno utilizzati durante l’allevamento del ciliatus per prevenire patologie come la malattia ossea metabolica (MOM).
Oltre all’aggiunta dell’integratore nel composto a base di omogeneizzato descritto sopra, bisogna integrare anche gli insetti da somministrare: per farlo basta mettere le prede in un contenitore con un po’ di Ca e Vitamina D3 e agitare il tutto in modo da ricoprire leggermente gli insetti da pasto con l’integratore. Alcuni allevatori lasciano anche a disposizione un contenitore con il calcio all’interno del terrario, in modo che il geco possa nutrirsene all’occorrenza.
Si possono monitorare le scorte di calcio del ciliatus aprendo delicatamente la bocca del geco ed osservare il grado di riempimento delle sacche di riserva, che si presentano come due masse bianco-giallastre, poste al di sotto degli occhi nella cavità orale.
Le carenze di Ca si osservano nei casi meno gravi con lo sviluppo del cosiddetto “floppy tail”, in cui la coda rimane “sollevata” o comunque “storta” alla base a causa della deformazione delle ossa pelviche; la deformazione viene inoltre accentuata se il geco staziona spesso in posizione verticale con la testa rivolta verso il basso, in quanto la coda non è in grado di aderire alla superficie come in normali condizioni e la sua posizione anomala accentua l’innaturale piegamento delle ossa pelviche stesse. Patologia ben più grave è la MOM (malattia ossea metabolica), che porta ad una decalcificazione delle ossa in particolare della colonna vertebrale, delle zampe e della mandibola; negli stadi più avanzati, il geco presenta evidenti malformazioni e tremori legati alla carenza di Ca. Inutile dire che in caso di MOM la visita da parte di un veterinario è d’obbligo; oltre alla terapia prescritta dallo stesso e all’aumento delle integrazioni, è utile inserire nel setup un neon UVB/UVA per cercare di stimolare la sintesi di Vitamina D3.

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